L’AGCM sta indagando sulle pratiche portate avanti da Amazon nella gestione dei servizi di logistica: c’è il sospetto di abuso di posizione dominante.

Parola dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato: “Amazon conferirebbe unicamente ai venditori terzi che aderiscono al servizio di logistica offerto da Amazon stessa (“Logistica di Amazon” o “Fulfillment by Amazon”) vantaggi in termini di visibilità della propria offerta e di miglioramento delle proprie vendite su Amazon.com, rispetto ai venditori che non sono clienti di Logistica di Amazon“.

Insomma, Amazon è nuovamente al centro dell’autorità Antitrust e ancora una volta il problema è relativo al servizio di distribuzione dei pacchi sul territorio italiano. Secondo l’Authority, infatti, le scelte compiute da Amazon non sarebbero dettate esclusivamente da principi meritocratici e legati alle performance di consegna: “tali condotte potrebbero non essere proprie di un confronto competitivo basato sui meriti, quanto piuttosto sulla possibilità di Amazon di discriminare sulla base dell’adesione o meno da parte dei venditori al servizio di logistica FBA“.

Il sospetto (perché di sospetto, al momento, si deve parlare) è che Amazon abbia dato forma a questo tipo di azione al fine di sfruttare la propria posizione dominante, creando però una restrizione forzosa che va a danno del mercato:

Attraverso tali condotte, Amazon sarebbe in grado di sfruttare indebitamente la propria posizione dominante nel mercato dei servizi d’intermediazione sulle piattaforme per il commercio elettronico al fine di restringere significativamente la concorrenza nel mercato dei servizi di gestione del magazzino e di spedizione degli ordini per operatori di e-commerce (mercato dei servizi di logistica), nonché potenzialmente nel mercato dei servizi d’intermediazione sui marketplace, a danno dei consumatori finali.

L’AGCM ha immediatamente avviato il proprio servizio ispettivo, ha pubblicato il testo del provvedimento (pdf) ed ha infine indicato come il 15 aprile 2020 la data ultima entro cui trarre le proprie conclusioni. Un anno di tempo, insomma, per capire se Amazon abbia fatto indebitamente pesare la propria posizione dominante sul mercato italiano della logistica, mercato sul quale già nel recente passato era intervenuto il MISE costringendo il gruppo di Bezos a regolarizzare la propria posizione in qualità di operatore ufficiale (sia come Amazon Italia Logistica che come Amazon Italia Trasport).